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Al via i saldi, tra zona rossa e calendario ‘rebus’, si rischia il flop

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Al via i saldi, tra zona rossa e calendario ‘rebus’, si rischia il flop

Saldi invernali ai nastri di partenza, ma ad altissimo rischio flop.

La stagione degli sconti commerciali prende il via oggi, ufficialmente, in Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. Da lunedì in Abruzzo e Calabria, e da martedì 5 gennaio in Sardegna e Campania. Il 7 toccherà a Puglia Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, il 12 gennaio al Lazio e così via. La provincia autonoma di Bolzano ha scelto di partire addirittura febbraio. Un calendario dei saldi che Confcommercio definisce quest’anno un “vero e proprio rebus”. 110 euro la spesa per quest’anno a famiglia, per un totale di 4 miliardi di euro contro i 5 dell’anno scorso secondo le stime dell’Ufficio Studi.

I saldi, quindi, partono con l’Italia in zona rossa, con divieti e restrizioni, a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, e di conseguenze la stragrande maggioranza dei negozi resterà con la saracinesca abbassata.

Confesercenti: “Con negozi chiusi stagione parte azzoppata” “Avevamo chiesto il posticipo dei saldi non perché siamo dei preveggenti, ma perché considerata la situazione in atto, spostarli a fine mese come alcune regioni hanno fatto ci avrebbe evitato il paradosso di farli iniziare con i negozi di abbigliamento chiusi. E’ una stagione dei saldi che parte molto azzoppata”.

Così, all’Adnkronos, il presidente di Fismo Confesercenti Fabio Tinti. “Parte azzoppata in un contesto difficile – ribadisce – tenuto conto che le vendite pre Natalizie avevano dato una boccata d’ossigeno ai negozi dopo il periodo del lockdown. Le aspettative che avevamo all’inizio erano quelle che si potesse garantire anche a gennaio la fluidità, consentendo le vendite promozionali. Ci sembrava un modo per poter aiutare nel breve e nel lungo periodo – spiega Tinti – a far uscire le scorte di magazzino che quest’anno, per la stagione invernale, sono abbastanza consistenti”.

Codacons: “Partenza con calo record” Nelle regioni dove i saldi sono ufficialmente partiti oggi, si registra un “flop clamoroso” con negozi deserti e quasi nessuno a caccia di affari. Lo afferma il Codacons, che lancia l’allarme sull’andamento degli sconti di fine stagione. Nei prossimi giorni i saldi partiranno in altre regioni in concomitanza con i limiti anti-Covid imposti dal Governo e il quadro si annuncia negativo, con strade deserte e pochissimi consumatori che faranno acquisti al punto che le vendite registreranno contrazioni fino al -50% rispetto allo scorso anno.

Il fallimento definitivo dei saldi, sottolinea al’associazione, non è da attribuire unicamente al Covid: i forti cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei cittadini e la concorrenza dell’e-commerce hanno reso poco allettanti gli sconti di fine stagione, che non rappresentano più una occasione attesa dai consumatori, i quali possono acquistare tutto l’anno a prezzi scontati ricorrendo al web. Per questo motivo i consumatori chiedono al Governo di abrogare la normativa sui saldi di fine stagione, liberalizzando il settore almeno per tutta la durata dell’emergenza sanitaria. Decalogo per acquisti in tempo di vendite promozionali e covid In ogni caso, per un corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid:

Cambi – La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi – Non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti – Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita – I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo – Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Rispetto delle distanze – Occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

Disinfezione delle mani – Obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

Mascherine – Obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi. Modifiche e/o adattamenti sartoriali – Sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

Numero massimo di clienti in store – Obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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