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“Falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari”, chiesti cinque anni per l’ex sindaco Balsamo

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“Falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari”, chiesti cinque anni per l’ex sindaco Balsamo

L’avvocato era stato già condannato in primo grado a 2 anni e sei mesi

 

 

Il procuratore generale Caterina Bartolozzi ha avanzato la richiesta di condanna a cinque anni nei confronti dell’ex sindaco di Licata, Angelo Balsamo, per i reati di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. La vicenda è oltremodo complicata e vede sul banco degli imputati l’ex sindaco di Licata, Angelo Balsamo, noto avvocato, già condannato in primo grado a due anni e mezzo di reclusione.

 

 

Gli altri imputati sono Francesca Bonsignore, accusata di falsa testimonianza, e un dipendente di una ditta di pompe funebri, Carmelo Malfidato (oggi grande accusatore di Balsamo), accusato di favoreggiamento. A differenza del passato, Malfitano ha cambiato atteggiamento confermando – in un verbale reso al procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella – tutte le accuse mosse dagli inquirenti.

 

 

Anche quelle di corruzione in atti giudiziari che riguardano Angelo Balsamo e per le quali è stato assolto (condannato a due anni e mezzo per le altre accuse). Malfitano ha di fatto confermato tutto, compresa la circostanza dei quaranta voti promessi alla figlia, candidata al consiglio comunale di Licata nel 2013, in cambio dell’impegno a convincere Bonsignore e Casaccio a ritirare la querela da cui poi scaturirono le attuali contestazioni.

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