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Il sindaco Galanti intervista da Repubblica: “O si investe o qui resteranno soltanto i vecchi”

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Il sindaco Galanti intervista da Repubblica: “O si investe o qui resteranno soltanto i vecchi”

“Oltralpe 17mila miei concittadini. Se Stato e Regione non puntano su un’agricoltura moderna, i ragazzi partiranno ancora”

 

 

“Licata è diventata un paese per vecchi. Potrebbe essere un paese per giovani, ma senza investimenti, soprattutto nell’agricoltura moderna, non tornerà nessuno dei ragazzi che studiano in Italia e all’estero”. Il sindaco della città dell’Agrigentino, il forzista Giuseppe Galanti, guida il comune al terzo posto nella classifica siciliana dei residenti all’estero stilata dalla fondazione Migrantes nell’annuale rapporto sugli italiani nel mondo. Solo Palermo e Catania, in valori assoluti, hanno più residenti all’estero.

Ogni anno centinaia di giovani lasciano Licata per studiare nelle altre regioni italiane o all’estero, ma dopo la laurea non tornano più. Come pensa di fermare questo “esodo”?

“Non sarà possibile finché lo Stato e la Regione non si decideranno a investire sul nostro territorio. Come Licata, molti altri comuni siciliani vivono il problema della fuga dei giovani. A cominciare da mio figlio che studia a Roma e dopo la laurea non tornerà più in Sicilia. Si laureano, trovano lavoro al Nord o in Europa. E per Licata non rimane che la nostalgia”.

 

 

I dati sono impietosi: a fronte di 35mila residenti, ci sono 17mila licatesi all’estero. Possibile che nessuno rientri a Licata prima della pensione?
“Per alcuni laureati, o lavoratori specializzati, a Licata e in generale in Sicilia non ci sono nemmeno le aziende o gli enti che possano utilizzare quel tipo di competenze. A Catania qualche opportunità si sta creando, ma sono molto poche. Non vedo miglioramenti all’orizzonte, l’esodo dei giovani continuerà ancora per molto, almeno fino a quando non si creeranno opportunità di sviluppo concrete e durature”.

Lei suggerisce di puntare su un’agricoltura moderna. Perché non sul turismo?

“Non dico che non serva investire nell’industria del turismo, ma l’agricoltura è un settore molto più solido che può alla lunga creare occupazione di qualità senza dover dipendere dalle variabili del settore turistico. In molte start-up sulle nuove tecniche agroalimentari ci sono giovani siciliani che hanno studiato in tutto il mondo. Sono convinto che si debba investire per riportarli a casa, a sviluppare i loro progetti”.

 

 

Nemmeno chi studia a Palermo o a Catania poi torna a Licata.

“Gli unici giovani che sono rimasti sono pizzaioli, qualche cuoco e chi ha deciso di non studiare e si accontenta di bassa manovalanza. Gli altri, finite le superiori, partono per non tornare. Ma l’amore per la propria terra rimane, la sicilianità resta un punto fermo, soprattutto all’estero. A Francoforte c’è una piccola Licata, un quartiere che conta quasi tremila emigrati originari di Licata. Concittadini che tornano solo d’estate durante la loro vita lavorativa, per poi rientrare definitivamente dopo essere andati in pensione”.

Senza i giovani Licata invecchia. Come cambia l’amministrazione del Comune?

“Il paese sta progressivamente invecchiando e le necessità cambiano. Ci vogliono più servizi per la terza età, per venire incontro alle esigenze degli anziani. Soprattutto sul versante assistenziale. Questo drena risorse che potrebbero essere destinate ai giovani. Ma come si fa se Licata è ormai un paese per vecchi?”.

 

Fonte: https://palermo.repubblica.it/politica/2021/11/10/news/il_sindaco_di_licata_o_si_investe_o_qui_resteranno_soltanto_i_vecchi_-325775517/

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