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Licata a “luci rosse”, scoperte case di appuntamento cinesi: 14 a processo

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Licata a “luci rosse”, scoperte case di appuntamento cinesi: 14 a processo

Annunci sul web con ragazze cinesi “esperte in massaggi orientali” che nascondono un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione e della permanenza illegale in Italia.

Le giovani arrivavano in Lombardia per poi dirigersi a Licata attraverso finte buste paga e dichiarazioni dei redditi che attestavano un lavoro inesistente oppure mettevano in piedi dei matrimoni fittizi. Nelle case di appuntamento vi era un via vai di clienti che si alternavano a turno.

Le indagini hanno preso spunto da segnalazioni fatte alle forze dell’ordine di alcuni cittadini. Ieri mattina, davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, sono comparsi in quattordici. Sono: Xiu Du, 40 anni, nota come Chiara; Lei Xin, inteso Pietro, 44 anni; Cristina Vittoria Mastrolia, 44 anni, della provincia di Como; Fabio Zamboni, 44 anni, della provincia di Como; Maddalena Coppola, 72 anni, di San Gennaro Vesuviano (Napoli); Rino Merlo, 50 anni, di Cinisello Balsamo (Milano); Maria Recupero, 54 anni, della provincia di Milano; Salvatore Luce, 68 anni, della provincia di Monza e Brianza; Giuseppe Gorgonio, 53 anni, di Milano; Luigi Carta, 57 anni, della provincia di Carbonia-Iglesias (Sardegna); Lihua Wu, 63 anni, di Empoli; Fei Fei Xie, 37 anni; Salvatore Musumeci, 75 anni, della provincia di Catania e Yaomin Wang, 43 anni.

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