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Malfunzionamento del servizio idrico, Cittadinanzattiva Licata: “Basta babbiu”

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Malfunzionamento del servizio idrico, Cittadinanzattiva Licata: “Basta babbiu”

L’Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva di Licata formata da persone che, per l’esperienza acquisita in oltre un decennio, conoscono perfettamente i problemi tecnici e finanziari della gestione del servizio idrico integrato, ha inviato una nota all’Ati Aica e alla stampa.

 

 

TESTO 2Cittadinanzattiva punta l’indice sul rischio più che concreto del collasso di Aica e del servizio idrico nella provincia. È di ieri un altro comunicato del Coordinamento Titano e altre sette associazioni che gridano lo stesso allarme. Ora o sono tutti pazzi compresi gli agrigentini che non ne possono più di restare a secco d’acqua, tra fiumi di melma e con bollette salate o i sindaci e la Regione sono rimasti intrappolati nella loro incapacità o, peggio ancora, si sta lavorando per tornare alla gestione privata. E qui si ferma il giornalista per dare spazio integrale al documento denuncia di Cittadinanzattiva all’indirizzo di Ati Aica.

 

“E’ con viva apprensione e condivisione che Vi indirizziamo questa nota dopo le tante rimostranze e disagi che ci sono stati rappresentati dai cittadini di Licata e non solo. Le norme istitutive di questa forma di gestione prevedevano che il servizio dovesse essere efficace, efficiente ed economico, oltre che rispettoso dell’ambiente. Dopo il travaglio ed i disagi patiti, con la gestione privata del Servizio per ben undici anni ( chi doveva controllare e indirizzare ?) e dopo oltre tre anni dalla cessazione del Servizio del primo Gestore, passato in mani interamente pubbliche, i cittadini si sarebbero aspettati un netto miglioramento dello stesso, ma così non è…”.

 

 

“Abbiamo nell’Ambito un “Gestore Unico”, ma poi abbiamo altre dieci gestioni, dovremmo avere una tariffa unica , ma non si capisce quante ne esistono in seno all’Ambito. Il servizio dovrebbe essere gestito interamente dal Gestore Unico, ma ad oggi per eliminare delle perdite ci dicono di rivolgerci agli uffici tecnici comunali . Mentre i comuni posti ad est dell’Ambito soffrivano per la lungaggine dei turni di erogazione idrica, i comuni ad ovest sconoscevano questo problema. Senza voler toccare il tasto dei costi, di depositi cauzionali da pagare e da ricevere contestualmente( ???) . In tutto questo baillamme, oggi chiediamo ai Sindaci di anteporre le esigenze ed i bisogni dei cittadini a qualsiasi altra esigenza; di riuscire , finalmente, a spendere le risorse previste nel Piano d’Ambito, nel PNRR e in qualsiasi altra fonte sia prevista, sia per diminuire l’insostenibile percentuale di perdite idriche, sia per eliminare l’attuale compromissione ambientale dovuta a fatiscenza delle reti fognarie ed alla incompleta ed obsoleta rete dei depuratori, che costa, in sanzioni, enormi risorse che potrebbero essere spese per migliorare l’intero Servizio”.

 

 

“Ultima preoccupazione non di poco conto quella che con l’entrata in vigore del “Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021” , si possa “spazzare via” la gestione pubblica del servizio per aprirla al mercato e ad operatori privati, mortificando la volontà popolare ed il Referendum del 2011. Vi chiediamo di mettere in campo ogni e più utile iniziativa per rimettere l’erogazione del SII nel binario della efficacia, efficienza, economicità e nel rispetto dell’Ambiente, nel rispetto delle norme esistenti, di riaggregare e riefficientare il Servizio nella sua interezza. Per questo esame, non sono previsti esami di riparazione”.

 

 

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