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Coronavirus, 48 al corteo funebre: tutti denunciati ad Agrigento

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Coronavirus, 48 al corteo funebre: tutti denunciati ad Agrigento

Agrigento – I funerali affollati erano stati vietati dall’8 marzo su disposizione del cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, don Franco per tutti. Ma a Porto Empedocle, nella città di Pirandello e Camilleri, alcuni hanno ignorato anche le disposizioni del governo e il buon senso. Bloccati dai carabinieri sulla soglia del cimitero per assembramento e mancata distanza anti virus. Compreso il parroco che celebrava le esequie. Identificati e denunciati in 48. Un elenco passato al procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio che dovrà decidere se applicare l’articolo 650 del codice penale, reato per il quale è previsto l’arresto fino a 3 mesi.

Il padre dell’assessore

Le raccomandazioni a tenere conto delle disposizioni governative anche prima dell’estensione della cosiddetta zona rossa all’interno territorio nazionale erano già arrivate dal sindaco di Porto Empedocle, Ida Carmina, Cinque Stelle, e dall’assessore alla Cultura Calogero Conigliaro. Uno storico quest’ultimo, sorpreso quando ha scoperto che fra i quarantotto denunciati figura il padre, un pensionato che però ha spiegato di essersi trovato all’uscita dal cimitero dopo essere andato a visitare la tomba del padre, deceduto un mese fa.

Incriminate due ragazze

Che una certa pietas umana sarà considerata in questo caso anche all’interno del palazzo di giustizia lo fanno capire i magistrati che con il procuratore hanno avuto, invece, la mano pesante contro due ragazze denunciate per l’articolo 650 e per procurato allarme. Due ragazze agrigentine rientrate da Roma e da Milano, pronte ai selfie con lo sfondo della città dei Templi, stupidamente fiere di essere sgattaiolate dalla zona rossa in barba ad ogni controllo. Come hanno fatto più di diecimila persone, giovani e meno giovani, negli ultimi due giorni facendo correre a tutti il rischio di una diffusione del virus nel Sud. Di qui la mano dura di Patronaggio che in questo caso ha chiesto l’identificazione con denuncia delle due ragazze.

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