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Un subacqueo di Catania è stato multato dalla sezione navale della Guardia di Finanza di Palermo mentre pescava ricci di mare nel porto di Licata, violando il divieto di fermo biologico vigente nei mesi di maggio e giugno.
I finanzieri, durante un normale controllo marittimo, hanno scoperto il sub mentre raccoglieva i ricci, totalizzando un bottino illegale di 5000 esemplari. L’uomo, che utilizzava un’imbarcazione da diporto per la sua attività illecita, è stato immediatamente sanzionato.
Il fermo biologico è una misura essenziale per la tutela della biodiversità marina, volta a permettere la riproduzione delle specie e il mantenimento dell’equilibrio ecologico. La violazione di tale periodo rappresenta un rischio serio per la sostenibilità delle risorse marine.
Dopo il sequestro, i ricci di mare sono stati esaminati dai veterinari dell’ASP, che hanno dato un parere favorevole per il loro rilascio in mare, assicurando così che gli esemplari potessero continuare il loro ciclo naturale.
Questo intervento non solo riafferma l’importanza del rispetto delle leggi che regolano la pesca e la protezione degli ecosistemi marini, ma serve anche da monito per tutti coloro che potrebbero considerare di infrangere tali normative.
Le autorità continuano a monitorare attivamente le acque per prevenire ulteriori danni ambientali e garantire che le generazioni future possano godere di un mare ricco e vitale.
L’evento ha suscitato reazioni nella comunità locale, rafforzando l’appello per una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva nella protezione dell’ambiente marino.
Il caso del sub catanese serve da esempio dell’impegno costante delle forze dell’ordine nel combattere le attività illegali che minacciano la salute dei nostri mari.
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